domenica 12 febbraio 2012

Assembea Pedemontana a Montecchio Maggiore e proposte

Sette proposte per una alternativa. La SPV esiste già per la Valle dell'Agno si chiama A31!

Giovedì 2 febbraio una interessante Assemblea si è svolta a Montacchio Maggiore. Oltre 200 persone erano presenti e numerosi sono stati gli interventi. Essi hanno condiviso differenti posizioni di partenza chiedendo di riaprire l'impegno per bloccare questo progetto dell'infrastruttura che offende i cittadini dell'ovest vicentino. Sono intervenuti dal tavolo il Prof. Bruzzo che ha parlato della vicenda della Valdastico Sud, Lanfranco Tarabini del CDST Malo che ha significativamente puntualizzato la necessità di considerare l'intera vicenda dalla pedemontana e la mobilitazione contro di essa come una questione di ripensamento del nostro cosiddetto sviluppo e una parte della vicenda per la difesa dei Beni Comuni. E' intervenuto anche Massimo Follrsa che oltre a ricordare la vicenda dei ricorsi ancora aperta, ha puntualizzato le contraddizioni del progetto di finanza come PROGETTO di DEBITO, ha infine avanzato sette proposte alternative per l'infrastruttura a nome del CoVePA.
Il Co.Ve.P.A. chiede alla Regione Veneto, al Presidente della Giunta, agli Assessori, e a tutto il Consiglio Regionale di avviare un confronto pubblico per una revisione del progetto dell’infrastruttura; la sentenza del TAR non ha affatto annullato il progetto e l’affidamento al vincitore della gara, ma lo ha riportato alla fase preliminare. Di fatto l’opera ritorna alle parti interessate dei cittadini e dei loro rappresentanti nella conferenza dei sindaci come promosso dalla legge istitutiva del 1998 e dalle modifiche del 2001 dentro al criticabile procedimento della legge obiettivo.
Per questo l’ing. Vernizzi non può sostenere che la sentenza ha annullato il progetto tout court, né quindi può sostenere che il concessionario incaricato di realizzare l’opera possa richiedere risarcimento dei danni a causa della sentenza. Semmai l’illegittima dichiarazione di emergenza viaria ha incardinato una serie di costi aggiuntivi, che non si sarebbero dovuti sostenere e quindi potrebbe configurarsi il danno erariale. Di questo dovrebbero eventualmente preoccuparsi le istituzioni regionali e le persone che le rappresentano.
Chiediamo un confronto in ambito istituzionale con tutte le parti interessate del territorio pedemontano delle Province di Vicenza e di Treviso, in quanto portatori di interessi legittimi e trasparenti. Tra questi i primi devono essere associazioni e comitati territoriali di cittadini, rappresentanti locali delle forze economiche, amministratori locali, rappresentanti politici locali, sull’esempio delle migliori pratiche già da tempo adottate nei paesi del nord Europa (Germania in primis, secondo il principio degli stakeholders).
L’obbiettivo che proponiamo è la modifica del sistema economico finanziario, e della proposta di progetto che il Commissario ha voluto attuare in deroga alle leggi ordinarie. Siamo convinti che ciò può avvenire, pur facendo salvi gli obblighi economici verso il legittimo esecutore, dando risposte alle vere esigenze di mobilità della fascia pedemontana veneta con sette proposte alternative:

  1. riduzione del tracciato al collegamento tra A31e A27 (per razionalizzazione dei costi economici e ambientali); 
    UNA ALTERNATIVA PER LA VALLE DELL’AGNO
    10 KM DI BRETELLA PER LA NUOVA 246 TRA CANOVE DI MONTECCHIO MAGGIORE E CEEDA DI CORNEDO VICENTINO e COMPLEAMENTO DELLA BRETELLA TRA NUOVA 246 E CASELLO A4 DI ALTE CECCATO
  2. riuso dei sedimi esistenti e realizzazione strada a scorrimento veloce nel trevigiano;
  3. massima permeabilità al traffico locale (drive through), tre barriere di esazione automatizzate per traffico a lunga percorrenza, con eliminazione dei caselli e delle complanari;
     
  4. connessione dell’infrastruttura automobilistica alle ferrovie esistenti;

  5. progettazione degli scambi merci tra strada e ferrovia sui tre assi ferroviari nord – sud (Val d’Astico- Canale del Brenta-BellunoVenezia);
  6. verifica su basi contemporanee del Piano di Fattibilità, del Piano Economico Finanziario e della Convezione Economica;
    Estr. D.G.R.V. 3804 3/12/2004

  7. verifica di rispondenza della VIA sul progetto definitivo.

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