venerdì 16 agosto 2013

Rassegna stampa su Sostanze perfluorurate nell’acqua: a che punto siamo?

Rassegna stampa su Sostanze perfluorurate nell’acqua: a che punto siamo?

 Questa una rassegna stampa di tutti gli articoli usciti negli ultimi giorni sull'inquinamento della nostra acqua da sostanze perfluoro alchiliche   https://www.google.it/search?q=inquinamento+acque+&ie=utf-8&oe=utf-8&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&gws_rd=cr#bav=on.2,or.r_cp.r_qf.&fp=5ebf6e0aa596e1df&psj=1&q=inquinamento+acque+da+sostanze+perfluoroalchiliche+rifondazione&rls=org.mozilla:it%3Aofficial
Nel Blog del dottor Vincenzo Cordiano troviamo utili informazioni sui danni che queste sostanze provocano alla nostra salute   http://enzucciu.blogspot.it/

Una interrogazione del consigliere regionale della Federazione della sinistra Pietrangelo Pettenò  http://www.vicenzapiu.com/leggi/inquinamento-acqua-petteno-la-regione-intervenga-nei-confronti-della-miteni-di-trissino

 Con il nostro comitato  ABC Val Del Chiampo e con altre associazioni della zona abbiamo fatto un comunicato stampa e richiesto maggiori informazioni ai nostri sindaci e gestori e all'Arpav. Trovate tutto qui in questo link

http://vicenzainsieme.it/blog/2013/08/07/sostanze-perfluorurate-nellacqua-a-che-punto-siamo/

Aggiungiamo anche un  importante comunicato stampa di Massimo Follesa consigliere comunale della lista : Cittadini attivi Trissino

COMUNICATO STAMPA
Agli organi di informazione
Il mio gruppo consiliare ha ricevuto gli atti del consiglio comunale del 29 luglio 2013, come pubblicato sul blog della nostra lista civica il 4 agosto 2013. Dalla comunicazione del sindaco di Trissino Claudio Rancan risulta la chiusura dei pozzi di captazione idrica uso domestico a Castelgomberto e a Trissino; da tempo peraltro in paese è nota l’ordinanza di proibizione di attingere acqua dalla Poscola. La chiusura si riferisce al pozzo di via Oltreagno, dove Arpav e Avs hanno riscontrato significativi valori dei famigerati perfluorati pari a circa 70 nanogrammi per litro.
Dopo una rapida disamina da parte dell'aula che deve essersi conclusa in meno di mezz’ora, il sindaco è passato ad alcune comunicazioni tese ad informare i consiglieri di un fatto gravissimo. Nonostante i giri di parole il primo cittadino ha affermato che bastano 70 nanogrammi per litro per chiudere un pozzo per l’acqua potabile. Quindi tutte le sue dichiarazioni apparse sulla stampa e tese a minimizzare i fatti recenti sono del tutto fuori luogo. Nessuno in aula ha sollevato il problema di capire da quanto tempo beviamo un’acqua non idonea. Nessuno ha chiesto chi ha stabilito i livelli minimi di idoneità. Nessuno ha obiettato sul silenzio finora tenuto nei confronti dei cittadini. Tutti ora attendano che il sindaco posti sui social network una sua dichiarazione a riguardo. Ma perché non l'ha già fatto?http://cittadiniattivitrissinoanchio.blogspot.it/2013/08/il-comune-di-trissino-chiude-per-ferie.html?spref=fb
 
Su FB del Comune di Sarego c'è questa notizia di oggi riguardo l'inquinamento https://www.facebook.com/media/set/?set=a.419304511521067.1073741831.252202941564559&type=1
 
 
A Trissino l'acqua è sicura

Negli ultimi giorni sono state riportate dalla stampa e da alcuni blog notizie allarmistiche sulla qualità dell'acqua potabile erogata nel nostro comune, a seguito della rilevazione della presenza di sostanze perfluoro-alchiliche. Desidero tranquillizzare i cittadini e ribadire che l'inquinamento derivante da queste sostanze ci ha coinvolto in modo del tutto marginale rispetto ad altre zone della provincia.
Il gestore della rete idrica, Alto Vicentino Servizi, ribadisce in una nota che " presso il pozzo San Rocco di Trissino sono stati già effettuati dei controlli analitici da parte di ARPAV su campioni di acqua da noi prelevati. Gli esiti delle analisi hanno confermato che vi è la presenza in tracce di sostanze perfluoro-alchiliche, la cui scarsa concentrazione è tale da non destare preoccupazioni. Nonostante tale considerazione, fatta da ARPAV, abbiamo preferito cautelativamente sospendere l'emungimento da tale pozzo e alimentare il sistema distributivo anche di Trissino con l'acqua proveniente dal pozzo di Spagnago di Cornedo Vicentino e con quella proveniente dalle sorgenti di Recoaro Terme (Montagna Spaccata), utilizzando il sistema acquedottistico dell’Agno. Anche il pozzo di Spagnago è stato controllato e ritenuto idoneo da ARPAV. Inoltre, autonomamente, abbiamo programmato dei campionamenti periodici sui pozzi che gestiamo; la frequenza dei futuri campionamenti sarà proporzionale alle concentrazioni che verranno eventualmente rilevate".
Anche l'ULSS 5 si è ovviamente occupata della questione e per quanto di loro competenza riferisce che " Il piano di monitoraggio è già attivo da quando si conosce il problema: sono eseguiti dosaggi sia dai gestori dei servizi idrici che dall' ULSS; i valori rilevati a Trissino nell'acqua potabile sono sempre stati del tutto tranquilizzanti, a
partire dalla ricerca CNR IRSA".
L'Amministrazione di Trissino fa parte da ieri, 6 Agosto, di un tavolo tecnico, coordinato dalla Provincia, che vede presenti anche la Regione, ARPAV e l'ULSS.
Questo gruppo di enti è in costante collegamento per monitorare la situazione e disporre le eventuali misure da adottare.
Ci auguriamo che non ci sia chi, per pura speculazione politica, intenda strumentalizzare questa delicata vicenda diffondendo notizie allarmistiche prive di qualsiasi fondamento scientifico.
Da parte nostra garantiamo che stiamo seguendo con estrema attenzione l'evolversi della situazione, e che la salute dei cittadini è stata finora, e lo sarà sempre, la nostra prima e massima preoccupazione.



....e anche Creazzo fa la stessa cosa!


http://www.comune.creazzo.vi.it/uploads/file/patrick/AVVISI/Ordinanza%2092.pdf

Trissino, alla Miteni un impianto per rifiuti chimici da 119 tonnellate

Trissino, alla Miteni un impianto per rifiuti chimici da 119 tonnellate

Da MontecchioPiù OnlineLa Miteni di Trissino ha chiesto alla Regione Veneto la possibilità di realizzare all'interno del complesso industriale in zona Colombara un nuovo «sistema di purificazione e captazione del tensioattivo dal risultante in soluzione acquosa dal processo produttivo di plastiche fluorurate». La richiesta è stata depositata ieri in contemporanea sia in laguna che presso gli uffici del piccolo comune della valle dell'Agno.
Dell'iniziativa della spa trissinese (in foto l'ingresso dello stabilimento) in realtà è stata fatta menzione nel bollettino regionale pubblicato ieri pomeriggio (è il numero 23 dell'8 marzo 2013) nel quale testualmente sta scritto: «La lavorazione proposta è finalizzata al recupero del tensioattivo, classificato come rifiuto, prodotto dai flussi generati nella fase di produzione di plastiche fluorurate attraverso un processo di purificazione e successiva salificazione. Tale operazione permetterebbe di recuperare un tensioattivo, reimmettendo sul mercato un composto di valore altrimenti destinato inevitabilmente alla termodistruzione. È prevista una produzione di circa 17 tonnellate anno di prodotto finito (espresso come soluzione acquosa al 70%) il che, equivale ad una gestione annua di rifiuto in ingresso pari a circa 119 tonnellate». Sempre nel bollettino si legge che «... la proposta progettuale ha pertanto l'unica finalità di adattare alcune delle apparecchiature esistenti ed attualmente destinate alla produzione tipica dello stabilimento... a servizio di un unico cliente estero che conferirà il rifiuto e ritirerà la materia prima secondaria».

giovedì 15 agosto 2013

Dove finiscono i nostri rifiuti?

Rifiuti: dopo l'Olanda, le navi
partono anche per la Svezia

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NAPOLI - È partita ieri dal molo 42 del porto di Napoli la Ems River, la nave che porterà in Svezia la frazione umida accumulata nei primi anni del Duemila nello stir di Caivano.

Il via vai delle navi dei rifiuti dirette all’estero è ormai diventato continuo. Venerdì era salpato il cargo avviato in Olanda agli impianti della Eon, oggi dovrebbe arrivare quello che approderà al termovalorizzatore della Avr di Rotterdam. In media si pensa di spedire nei Paesi del Nord circa 5000 tonnellate di spazzatura alla settimana.

In Svezia la A2A invierà a spese della Protezione Civile le cinquemila tonnellate di fut già imbustate dalla ditta Elios di Dante Bussatore nei sacchi utilizzati dall’Onu per trasportare i cadaveri. La loro prima destinazione era la Spagna: avrebbero dovuto finire nella discarica di Verinsur, ma l’Andalusia, la regione interessata, non concesse le necessarie autorizzazioni. In Svezia, invece, hanno subito detto sì all’operazione anche perché lì la spazzatura verrà bruciata permettendo alla popolazione di Stoccolma di riscaldarsi. Mediatore dell’affare la Markab che già aveva tentato l’operazione spagnola. Ieri sono partite le prime tremila tonnellate, ma i viaggi della monnezza continueranno. Il prezzo stabilito viaggia intorno ai 150 euro, quasi 50 di più rispetto a quello praticato a Rotterdam dalla Avr, e 60 in più rispetto a quello praticato dalla Eon che sarebbe disponibile a bruciare anche il tal quale a Delfzijl dove la società ha realizzato nel 2010 un nuovo impianto. Ma le spedizioni non sono ancora cominciate perché la Sapna ancora non ha acquistato né fittato le apparecchiature necessarie per imballare la spazzatura.

L’incremento dei costi previsto per la Svezia è connesso con la natura del rifiuto da bruciare: la frazione secca inviata in Olanda produce molto più calore di quella umida e quindi portarla all’inceneritore costa di meno. In ogni caso le cifre spese nei Paesi del Nord restano di gran lunga inferiori a quelle pretese in Italia. I costi affrontati finora sono stati esorbitanti, come emerge anche dalla documentazione raccolta dalla commissione ecomafie. La spazzatura made in Naples è finita in Liguria, Emilia, Toscana e Lombardia e Veneto in alcuni casi con il sì delle Regioni, in molte altre occasioni solo sulla base di accordi commerciali che hanno permesso agli smaltitori di intascare 13 milioni e mezzo.

La partecipata della Provincia ha stipulato nel 2011 trentaquattro contratti per esportare rifiuti in mezza Italia. Tra le ditte coinvolte anche la Cosmer di Pignataro Maggiore, una società colpita nel 2009 da interdittiva antimafia. L’impresa presentò ricorso al Tar e vinse, solo qualche mese fa l’Avvocatura ha presentato a sua volta ricorso al Consiglio di Stato e si resta ora in attesa di sentenza. La Sapna ha inviato la frazione secca anche negli impianti di Avellino, Ferrara, Busto Arsizio, Trieste e Padova con una spesa di 5 milioni e mezzo. Contratti sono stati conclusi con la Gedit S.p.A. di Montichiari (Brescia, la cui discarica è stata chiusa a fine anno per motivi ambientali e poi riaperta), con la Old service di Ferrara, con la Europetroli di Battipaglia, che ha portato i rifiuti fino agli impianti di termocombustione Acegas-aps S.p.A. di Trieste o di Padova spendendo tra i 162 e i 175 euro a tonnellata. Per smaltire alla Accam di Busto Arsizio si versano 225 euro a tonnellata. A smaltire i rifiuti in Sicilia (quasi 200 euro a tonnellata) e a portarli in Puglia e in Emilia è stata la Profineco associata alla ditta di Vincenzo D’Angelo poi arrestato per un traffico di rifiuti. I trasporti furono affidati alla Adiletta Logistica, poi colpita da interdittiva antimafia.http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=188541&sez=NAPOLI&ctc=0

Italia: sulla caccia siamo sempre in deroga

E ci risiamo. L’Italia e soprattutto alcune Regioni del Belpaese hanno da tempo un rapporto difficile con le leggi sulla caccia. In questi anni, come spesso abbiamo documentato, parlare di caccia significa fare i conti con le autorizzazioni perennemente in deroga alle leggi comunitarie che tutelano migliaia di uccelli migratori e non. E poco importa che la Commissione Europea abbia scritto in luglio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri evidenziando per l’ennesima volta che se questa pratica tutta italiana prosegue e il Governo non corre al più presto ai ripari “per impedire che tali ripetute deroghe producano i loro drammatici effetti sulla fauna aviaria, la Commissione europea non avrà altra scelta che presentare un secondo ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione proponendo l’imposizione di sanzioni pecuniarie contro la Repubblica italiana”.http://www.unimondo.org/Notizie/Italia-sulla-caccia-siamo-sempre-in-deroga-141956